fbpx

IL BILANCIAMENTO DEGLI IMPIANTI – INTRODUZIONE

Il corretto funzionamento di un impianto termico è strettamente legato al bilanciamento della rete di distribuzione.

La portata di progetto deve infatti essere disponibile a tutti i terminali di erogazione, anche quelli più sfavoriti.

Un sistema correttamente bilanciato garantisce:

  • RISPARMIO ENERGETICO
  • EFFICIENZA DELL’IMPIANTO
  • COMFORT NEGLI AMBIENTI
  • MINORI COSTI DI MANUTENZIONE E ASSISTENZA
  • MENO RECLAMI

Quando è necessario effettuare il bilanciamento idraulico?

L’ideale sarebbe farlo in tutte le utenze, grandi e piccole, anche se i problemi che possono derivare dal mancato bilanciamento vengono accusati solitamente più dai condomini che dalle utenze monofamiliari.

Negli ultimi anni, le problematiche più grandi che si sono incontrate sono legate alle riqualificazioni, con l’obbligo dell’installazione delle teste termostatiche nei grandi condomini.

L’impiantistica standard realizzata fino a qualche tempo fa non prevedeva il bilanciamento idraulico, né organi sui terminali che interagissero sulla portata. L’utenza era o completamente aperta o chiusa, a seconda che l’utente fosse o meno nell’appartamento, senza che alcun dispositivo interagisse con l’ambiente circostante come nel caso della testa termostatica.

Con l’avvento delle valvole termostatiche, che raggiunta la temperatura ambiente intercettano in modo parziale il flusso, si è ottenuta un’uniformità delle temperature nei locali, generando uno “sbilanciamento” nell’impiantistica standard, con conseguenti rumori sull’impianto. Questo ha reso necessario introdurre opere di riqualificazione con bilanciamento idraulico.

Classificazione delle tipologie di bilanciamento

Le valvole di bilanciamento si dividono in:

  • valvole di bilanciamento delle portate (statico o dinamico)
  • valvole di bilanciamento con controllo della pressione differenziale

La preregolazione viene impostata sulla valvola, secondo i parametri definiti a monte dal progettista termotecnico che stabilisce le portate necessarie in base alle utenze.

Dopo aver effettuato la mappatura il progettista definisce il valore di preregolazione, determinando di conseguenza la portata a ogni singolo elemento terminale. In questo modo l’installatore deve solo attenersi e impostare tale valore, intervenendo con la regolazione della valvola.

Dal livello del radiatore, che è la parte terminale dell’impianto, il medesimo concetto si può trasferire all’intero sistema: i radiatori sono bilanciati a livello del singolo appartamento, ma se ci spostiamo di un livello e consideriamo l’intero condominio è chiaro che se un impianto è bilanciato nell’appartamento A, bisogna aspettarsi che lo sia anche nell’appartamento B – viceversa le problematiche di “mancato bilanciamento” si ripercuotono su quest’ultimo.

A questo punto, anche i rami di distribuzione che vanno alle singole utenze necessitano di una sorta di bilanciamento.

Nel caso di un piccolo condominio o di una casa bifamiliare, se ci sono due appartamenti con i radiatori già bilanciati, sarà già bilanciata anche la colonna montante. Nel caso, però, di un condominio a più piani, dove ogni piano è composto da più appartamenti, il problema del mancato bilanciamento si ripercuote sui rami di distribuzione alle utenze e sulle colonne montanti di distribuzione ai piani.

Per questa applicazione si utilizzano le valvole di bilanciamento con controllo della pressione differenziale, molto simili a quelle che regolano il bilanciamento di portata sui radiatori, poiché sono in grado di controllare e mantenere costante il valore della pressione differenziale (ΔP) tra due punti specifici dell’impianto al variare della portata richiesta dall’impianto.

Come si imposta il valore di preregolazione

Le valvole di bilanciamento sono caratterizzate da una scala di regolazione. Generalmente è il progettista che, a monte, fa una valutazione del bilanciamento sui singoli rami e sulle singole colonne montanti, e fornisce all’installatore il valore di preregolazione da impostare sul volantino. Le valvole hanno infatti un volantino con una gradazione numerica, le valutazioni fatte in studio dal progettista possono sempre essere verificate sul sistema, per determinare che le impostazioni siano corrette per l’utenza in questione. Non perché il progettista possa fare un lavoro errato, ma perché può capitare che l’installatore – o perché ci sono state delle ristrutturazioni, o si trova comunque di fronte a modifiche sul sistema – debba verificare o eventualmente rivedere i valori di preregolazione in fase di installazione e di collaudo dell’impianto. A questo scopo, ci sono degli strumenti di misurazione che permettono, attraverso le prese di misura presenti sulla valvola, di verificare se il valore di impostazione è corretto o va rivisto sulla base delle portate in essere. Anche in mancanza di un progetto a monte, l’installatore può quindi verificare il sistema esistente e valutare eventuali interventi migliorativi. In più, è possibile avvalersi del supporto tecnico di Tiemme.